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Archivio    Le parole che danno nuova forma alle emozioni

Le parole che danno nuova forma alle emozioni

24 FEB

Ieri è stato un giorno movimentato. Laura ha preso la penna di Giulio mentre lui stava facendo i compiti, Giulio si è arrabbiato molto e non riuscendo a esprimere la rabbia con le parole ha dato una forte spinta a Laura, che si è messa a piangere.

Episodi di questo tipo possono essere frequenti in gruppi di bambini che svolgono diverse attività insieme o nella stessa stanza, oggi vogliamo chiederci qual è il metodo più produttivo che l’educatore, l’insegnante o il genitore può adottare affinché il bambino si calmi e comprenda il motivo per cui quel comportamento è inadatto?

Di solito siamo portati ad allontanare il bambino dal gruppo, dargli un monito dicendo che ciò che ha fatto è sbagliato, spedirlo in camera sua o in un angolo della stanza lontano da giochi e distrazioni per “pensare al suo comportamento”. Ma siamo sicuri che questa sia la scelta più giusta per i bambini, soprattutto se più piccoli?

In realtà spesso ci troviamo davanti a bambini per i quali è difficile controllare e modulare le emozioni, in particolare quelle più intense, e lasciarlo solo a “pensare” non si rivela il metodo migliore affinché arrivi a una vera comprensione e riflessione.

Al contrario, può essere di maggior aiuto utilizzare il nostro ruolo di adulti per accompagnare il bambino, funzionando come “contenitore emotivo”, fornendo rassicurazione e rispecchiamento delle emozioni. Potrebbe essere allora opportuno rivolgersi fin da subito calmi e presenti al bambino: “Laura ha preso la tua penna, eri così arrabbiato che non riuscendo a parlare hai preferito spingerla via”; in questo modo a Giulio verrà restituita a parole la sua emozione.

“Ora Laura sta piangendo perché la spinta era forte e le hai fatto male, la prossima volta prova semplicemente a dirle <La penna la sto usando io>; io sarò con te per aiutarti a imparare a esprimerti al meglio in ogni situazione”.

Questa modalità ha un nome tecnico: Time-In, darà speranza al bambino di riuscire con il tempo e con l’aiuto dell’adulto a gestire le proprie emozioni facendolo sentire più sicuro di sé.

Affinché il Time-In funzioni al meglio, è importante prevedere l’allestimento, all’interno della stessa stanza in cui avviene l’attività di gruppo, di un angolo accogliente, con materiali morbidi come pouff, tappeti e peluche, in cui il bambino possa sentirsi rassicurato e non isolato perché cattivo.

L’idea fondamentale è fare in modo che il bambino comprenda non di essere stato punito, ma che può utilizzare questo spazio come strumento attraverso il quale ritrovare la calma insieme all’adulto e al quale può ricorrere anche autonomamente quando in futuro avvertirà delle emozioni troppo intense.

Gli adulti hanno, quindi, un compito fondamentale: aiutare i bambini a tradurre le proprie emozioni in parole, per permettere loro di sviluppare la capacità di accettare l’esistenza di sentimenti negativi e saperli affrontare con efficacia.

 

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