Parlare di bellezza significa sempre parlare delle emozioni, dei pensieri, del vissuto di chi partecipa all’esperienza estetica; non si può creare o assistere a qualcosa di bello senza esserne interamente coinvolti.
Per questo al Faro abbiamo sempre utilizzato la bellezza come esperienza educativa e di crescita, perché è un modo per entrare in contatto diretto e completo con l’anima dei bambini.
Allo stesso modo, quando abbiamo deciso di partecipare al progetto Urban Re-generAction, realizzato a livello nazionale dalla Federazione SCS/CNOS Salesiani per il Sociale (finanziato con la legge 383/2000), la via della bellezza ci è sembrata la più adatta.
Il progetto prevedeva infatti un impegno da parte dei ragazzi del territorio anconetano a svolgere esperienze di cittadinanza attiva, per promuovere il senso di responsabilità verso la propria comunità.
Ci sembra che il tema della partecipazione sociale sia spesso semplificato e travisato; per i ragazzi partecipare non ha e non può avere lo stesso significato che ha per gli adulti, non significa quindi prevalentemente chiedere loro di documentarsi, di valutare, di discutere e concorrere alle decisioni pubbliche.
Per i più giovani cittadinanza attiva può significare contribuire a migliorare il proprio contesto in modo immediato, creativo, emotivo, in altre parole fare qualcosa che li renda gioiosi, non solo più consapevoli e informati. Il Faro ha quindi coinvolto dei ragazzi, incoraggiando la loro naturale disponibilità ad occuparsi, a modo loro, del proprio ambiente e scegliendo insieme gli strumenti per rendere più bello questo ambiente: fossero degli strumenti musicali, un pennello, attrezzi per pulire un parco, una piazza in cui ballare….
Partecipazione civile è stato, per i ragazzi, prima di tutto un momento di entusiasmo, un’emozione, un desiderio creativo; il Faro si è assunto il compito di “educare” questo desiderio, ovvero di permetterne l’espressione e darne prospettive civiche.
Il desiderio dei ragazzi che hanno partecipato al progetto Urban Re-generation è stato di rendere più belli spazi che hanno un importante significato, spazi che li hanno emotivamente colpiti e che hanno acceso in loro il desiderio e l’immaginazione.
La scelta è ricaduta sullo “spazio neutro” dove si ritrovano le famiglie seguite dai Servizi Sociali di Ancona e luogo di incontro per i genitori e i propri bambini.
Con il Patrocinio del Comune di Ancona e la diretta collaborazione della Responsabile area minori Ass. Soc. Alessandra Baldini, i ragazzi del progetto hanno scelto di dipingere una parete di questo spazio.
Hanno scelto di creare un disegno che guarderanno i padri e le madri quando si prepareranno a incontrare i propri bambini, forse preoccupati per la loro distanza emotiva, magari sperando di recuperare affetto con un regalo, oppure di rendere quei momenti passati insieme più preziosi possibile.
Un disegno che guarderanno anche i bambini, forse impegnati a tenersi la tristezza dentro per non mostrarla nel momento in cui vedono un genitore, o nella grande felicità di quell’incontro tanto atteso…
Il disegno realizzato dai ragazzi rappresenta uno sguardo sul mondo, su un orizzonte pieno di colori, paesaggi, campi coltivati, vallate accoglienti e colline invitanti, uno sguardo che va molto lontano, fino alle montagne e al cielo…in primo piano una vera lavagna e un muretto che segna un confine, un contenimento, ma anche un balcone da cui guardare, e una mongolfiera per salire in alto e guardare tutto il mondo con le sue tante opportunità, quella mongolfiera che dà il nome allo spazio neutro.
Ci sembra che essere cittadini attivi sia stato, per i ragazzi del progetto, provare a regalare la bellezza a chi, per un momento, rischiava di perderla, e non solo la bellezza della realtà intorno, ma quella che abbiamo dentro, la capacità di sentire la gioia e la voglia di scoprire i regali che la vita può continuare sempre a riservarci, se teniamo vivo uno sguardo incuriosito sulle sue tante possibilità.